MARIA BOER
Maria Boer
Maria Boer nacque a Genova Sestri Ponente il 20 maggio 1900 e morì all'Ospedale Celesia di Genova Rivarolo, fra atroci sofferenze, il 27 giugno 1955.
CRISTIANA INTELLIGENTE E CONVINTA
APOSTOLA ARDENTE E UMILE
EDUCATRICE APPASSIONATA E COERENTE
CRISTIANA INTELLIGENTE E CONVINTA
APOSTOLA ARDENTE E UMILE
EDUCATRICE APPASSIONATA E COERENTE
MAESTRA DI VITA - DI CULTURA
Visse il Vangelo nella semplicità più assoluta. La sua fede fu illuminata dall'amore verso Dio e verso il prossimo. Il suo insegnamento fu una costante opera di formazione della personalità umana e di seria preparazione alla vita.
Dal motto che soleva ripetere "L'ideale val più della vita", si possono trarre efficaci insegnamenti per vivere con gioia ogni attimo della nostra esistenza, soprattutto se dedicata al servizio dei più umili, degli ultimi e di quanti "gridano" il proprio bisogno d'amore.
Per Maria Boer, l'ideale più forte che illuminò tutta la sua vita; fu proprio l"amore".
L’ E D U C A T R I C E
La maestra Maria Boer aveva un alto senso sia della scuola sia degli alunni. Ella basò integralmente la propria opera educativa sulla triade indissolubile: "fede, cultura , vita". Il Vangelo fu l'anima della sua scuola e la norma della sua vita. Nell'attuazione del proprio "progetto educativo" serio e qualificato per competenza e preparazione, il suo unico obiettivo fu la crescita e la formazione integrale della persona umana.
L’ I N S E G N A N T E
La maestra Maria Boer insegnò con intelligenza e con intuizione. Attenta e vigile ai nuovi "segni" dei tempi, anticipò per prima metodi e programmi educativi, divenuti, in seguito, operanti nella scuola italiana.
L’ A P O S T O L A
Maria Boer amò il "suo prossimo" dimentica di se stessa e sempre fedele al suo proprio motto:
“io mi arrangio sempre". Con spirito di umiltà e di semplicità, "sapeva" scoprire e prevenire situazioni personali familiari particolarmente gravi e difficili, disposta sempre alla comprensione, all'aiuto, alla privazione dello stesso suo necessario. Chi scrive ricorda ancora l'eco delle implorazioni di aiuto che i "suoi" prediletti gridavano mentre, da tutto un popolo, veniva accompagnata al cimitero di Rivarolo.
Era il trionfo del "bene", operato nel silenzio, che veniva proclamato dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini. Così la maestra MARIA BOER.
D A I S U O I S C R I T T I
NOTE E GIUDIZI DELLE AUTORITÀ SCOLASTICHE
NOTE DI CRONACA
La Maestra Maria Boer fu insignita di alte benemerenze educative da parte del Ministero della Pubblica Istruzione e nel 1955, pochi giorni prima della morte, le fu assegnato il premio al "Merito Educativo".
Il 24 giugno 1966. per commemorare Maria Boer nell’undicesimo anniversario della sua scomparsa, al Garbo, nel cortile della scuola, veniva scoperto e benedetto un busto marmoreo opera dello scultore rivarolese Giovanni Cresta in memoria della cara maestra.
In quello stesso giorno la scuola elementare della frazione veniva intitolata al suo nome e così denominata: SCUOLA ELEMENTARE DI STATO "MARIA BOER".
Furono avvenimenti particolarmente significativi e felici, che serenamente conclusero un lungo iter burocratico iniziato fin dal 1961. La commemorazione ufficiale veniva così annunciata dal "Gazzettino della Liguria": "Al Santuario del Garbo verrà scoperto un busto marmoreo in memoria della maestra MARIA BOER. La cerimonia sarà preceduta da una S. Messa in suffragio. Terrà il discorso commemorativo l'ispettore scolastico Sig. Lorenzo Baccino".
Dopo pochi giorni, e precisamente il lunedì 27 giugno 1966, il "Corriere Mercantile" così riportava la cronaca di quella indimenticabile giornata: "Nella Scuola Elementare del Garbo, si è svolta la cerimonia dello scoprimento di un busto marmoreo, opera dello scultore rivarolese Giovanni Cresta, in memoria della maestra Maria Boer, al cui nome il Ministero della Pubblica Istruzione ha intitolato la scuola stessa.
Alla cerimonia sono intervenuti il Provveditore agli Studi Prof. Aldo Vestri e numerose personalità dell'ambiente scolastico, nonché insegnanti ed ex alunni che ebbero modo di stimare la nobile personalità e l'opera della maestra Maria Boer, il cui ricordo è ancora vivo e sentito in tutta la zona di Rivarolo". Il busto, è stato realizzato per volontà del corpo insegnante rivarolese, che ha interpretato il sentimento della popolazione e del parroco del Garbo.
Visse il Vangelo nella semplicità più assoluta. La sua fede fu illuminata dall'amore verso Dio e verso il prossimo. Il suo insegnamento fu una costante opera di formazione della personalità umana e di seria preparazione alla vita.
Dal motto che soleva ripetere "L'ideale val più della vita", si possono trarre efficaci insegnamenti per vivere con gioia ogni attimo della nostra esistenza, soprattutto se dedicata al servizio dei più umili, degli ultimi e di quanti "gridano" il proprio bisogno d'amore.
Per Maria Boer, l'ideale più forte che illuminò tutta la sua vita; fu proprio l"amore".
L’ E D U C A T R I C E
La maestra Maria Boer aveva un alto senso sia della scuola sia degli alunni. Ella basò integralmente la propria opera educativa sulla triade indissolubile: "fede, cultura , vita". Il Vangelo fu l'anima della sua scuola e la norma della sua vita. Nell'attuazione del proprio "progetto educativo" serio e qualificato per competenza e preparazione, il suo unico obiettivo fu la crescita e la formazione integrale della persona umana.
L’ I N S E G N A N T E
La maestra Maria Boer insegnò con intelligenza e con intuizione. Attenta e vigile ai nuovi "segni" dei tempi, anticipò per prima metodi e programmi educativi, divenuti, in seguito, operanti nella scuola italiana.
L’ A P O S T O L A
Maria Boer amò il "suo prossimo" dimentica di se stessa e sempre fedele al suo proprio motto:
“io mi arrangio sempre". Con spirito di umiltà e di semplicità, "sapeva" scoprire e prevenire situazioni personali familiari particolarmente gravi e difficili, disposta sempre alla comprensione, all'aiuto, alla privazione dello stesso suo necessario. Chi scrive ricorda ancora l'eco delle implorazioni di aiuto che i "suoi" prediletti gridavano mentre, da tutto un popolo, veniva accompagnata al cimitero di Rivarolo.
Era il trionfo del "bene", operato nel silenzio, che veniva proclamato dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini. Così la maestra MARIA BOER.
D A I S U O I S C R I T T I
- Tutto per i giovani in nome di Dio.
- Nei giovani vi è ancora tanto buono, più di quello che si pensa. Bisogna saperlo trovare e scoprire in loro stessi; bisogna dar loro il gusto della vita nelle gioie semplici fatte di piccole cose; bisogna soprattutto saperli capire dimenticando noi stessi.
- Non è giusto, se noi grandi sentiamo il dolore intensa mente, negare ai piccoli una gioia.
- I ragazzi inconsciamente forse sentono che la bontà vale più della cultura. In fondo ai loro occhi, quando si parla di cose reali, del bene che si può e che si deve fare sempre e specialmente nelle condizioni più difficili, vedo un senso di fiducia nell'avvenire e di speranza: sono io in grado di alimentare questa fiducia e di non spegnere quella speranza?
- Meglio soffrire per amore del bene e per la giustizia, che far soffrire altri ingiustamente.
NOTE E GIUDIZI DELLE AUTORITÀ SCOLASTICHE
- L'insegnante Boer Maria è la migliore maestra di scuola rurale che io abbia mai incontrato.
- Ottima cittadina, umile, modesta, religiosissima.
- Conduce vita esemplare ad edificazione della gioventù.
- Tutta dedita alle opere di carità. Compie un vero apostolato di bene tra la popolazione.
- Ogni elogio più bello è impari al merito della vita di sacrificio che compie questa valentissima insegnante.
- Si prodiga per i poveri.
- La sua carità è silenziosa. E' sempre pronta a dare del suo a chi ne ha bisogno.
- Educa con l'esempio della sua vita.
- La maestra Boer è erudita in molte scienze. (Dall'Archivio scolastico)
NOTE DI CRONACA
La Maestra Maria Boer fu insignita di alte benemerenze educative da parte del Ministero della Pubblica Istruzione e nel 1955, pochi giorni prima della morte, le fu assegnato il premio al "Merito Educativo".
Il 24 giugno 1966. per commemorare Maria Boer nell’undicesimo anniversario della sua scomparsa, al Garbo, nel cortile della scuola, veniva scoperto e benedetto un busto marmoreo opera dello scultore rivarolese Giovanni Cresta in memoria della cara maestra.
In quello stesso giorno la scuola elementare della frazione veniva intitolata al suo nome e così denominata: SCUOLA ELEMENTARE DI STATO "MARIA BOER".
Furono avvenimenti particolarmente significativi e felici, che serenamente conclusero un lungo iter burocratico iniziato fin dal 1961. La commemorazione ufficiale veniva così annunciata dal "Gazzettino della Liguria": "Al Santuario del Garbo verrà scoperto un busto marmoreo in memoria della maestra MARIA BOER. La cerimonia sarà preceduta da una S. Messa in suffragio. Terrà il discorso commemorativo l'ispettore scolastico Sig. Lorenzo Baccino".
Dopo pochi giorni, e precisamente il lunedì 27 giugno 1966, il "Corriere Mercantile" così riportava la cronaca di quella indimenticabile giornata: "Nella Scuola Elementare del Garbo, si è svolta la cerimonia dello scoprimento di un busto marmoreo, opera dello scultore rivarolese Giovanni Cresta, in memoria della maestra Maria Boer, al cui nome il Ministero della Pubblica Istruzione ha intitolato la scuola stessa.
Alla cerimonia sono intervenuti il Provveditore agli Studi Prof. Aldo Vestri e numerose personalità dell'ambiente scolastico, nonché insegnanti ed ex alunni che ebbero modo di stimare la nobile personalità e l'opera della maestra Maria Boer, il cui ricordo è ancora vivo e sentito in tutta la zona di Rivarolo". Il busto, è stato realizzato per volontà del corpo insegnante rivarolese, che ha interpretato il sentimento della popolazione e del parroco del Garbo.
Al Garbo in quel giorno erano presenti: i familiari e i parenti di Maria Boer, il provveditore agli studi di Genova Prof. Aldo Vestri, gli ispettori scolastici Lorenzo Baccino ed Ercole Pizzio, il direttore Didattico Vasco Longano, numerosi insegnanti e colleghi, il Parroco dei Garbo don Angelo Pertica, coadiuvato da Don Luigi Molinari, don Giuseppe Ivaldi, Padre Carlo Bruzzone, preside allora dell'Istituto "Sacra Famiglia" sede di Rivarolo, Padre Arcangelo Filippi, Suor Romualda Moroni, preside dell'Istituto Magistrale "S. Dorotea" sede di Rivarolo, Suor Teresa Traverso con numerose suore Dorotee, il presidente della "Società Operaia Cattolica " del Garbo Sig. Parodi Dario, il comm. Giuseppe Gennaro, molti amici ed ex alunni.
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mulattiera del Garbo
"Maria Boer per 32 anni dedicò tutta se stessa agli alunni e alle famiglie di quella frazione che conobbero in lei, oltre all'ottima insegnante, una educatrice ed una benefattrice.
Non c'era allora la carrozzabile a collegare il centro con la frazione e, per oltre un trentennio, ogni mattina, quegli scolaretti videro la loro maestra giungere dalla mulattiera con gli scarponi da ghiaccio e, spesso, con la borsa dell'acqua calda sul petto, perché la tramontana non le gelasse il respiro". (Dal "Gazzettino della Liguria").
E' doveroso, a questo punto, ricordare la figura del venerando parroco del Garbo, don Angelo Pertica, che, per tanti anni, divise con la signorina Boer ansie e speranze per il bene della Comunità parrocchiale.
Don Pertica desiderava ardentemente che il nome della cara e stimata maestra fosse ricordato nel tempo, e pertanto, si adoperò con singolare impegno, affinchè la scuola della frazione fosse intitolata a Maria Boer, coadiuvato dal prof. Filippo Canale. Nella domanda indirizzata al Commissario Prefettizio del Comune di Genova, in data 15 gennaio 1961 e firmata dallo stesso don Angelo Pertica si legge: "Maria Boer non si limitò a svolgere con costante e scrupoloso impegno il suo ufficio di insegnante, ma prestò la sua spontanea disinteressata cooperazione per tutto quel riguardava il bene della frazione, al punto che dire GARBO e Maestra BOER, nel pensiero comune, era la stessa cosa ".
Il 24 giugno 1966, il desiderio dell'anziano parroco potè finalmente essere appagato e così pure quello delle Comunità del Garbo e di Rivarolo.
Il programma di quella memorabile giornata fissava due momenti particolarmente significativi:
Non c'era allora la carrozzabile a collegare il centro con la frazione e, per oltre un trentennio, ogni mattina, quegli scolaretti videro la loro maestra giungere dalla mulattiera con gli scarponi da ghiaccio e, spesso, con la borsa dell'acqua calda sul petto, perché la tramontana non le gelasse il respiro". (Dal "Gazzettino della Liguria").
E' doveroso, a questo punto, ricordare la figura del venerando parroco del Garbo, don Angelo Pertica, che, per tanti anni, divise con la signorina Boer ansie e speranze per il bene della Comunità parrocchiale.
Don Pertica desiderava ardentemente che il nome della cara e stimata maestra fosse ricordato nel tempo, e pertanto, si adoperò con singolare impegno, affinchè la scuola della frazione fosse intitolata a Maria Boer, coadiuvato dal prof. Filippo Canale. Nella domanda indirizzata al Commissario Prefettizio del Comune di Genova, in data 15 gennaio 1961 e firmata dallo stesso don Angelo Pertica si legge: "Maria Boer non si limitò a svolgere con costante e scrupoloso impegno il suo ufficio di insegnante, ma prestò la sua spontanea disinteressata cooperazione per tutto quel riguardava il bene della frazione, al punto che dire GARBO e Maestra BOER, nel pensiero comune, era la stessa cosa ".
Il 24 giugno 1966, il desiderio dell'anziano parroco potè finalmente essere appagato e così pure quello delle Comunità del Garbo e di Rivarolo.
Il programma di quella memorabile giornata fissava due momenti particolarmente significativi:
- La grande e commossa partecipazione alla S. Messa celebrata nel santuario del Garbo da Padre Daniele Simondo O.F.M. che, all'omelia, illustrò la vita e le opere di Maria Boer.
- La commemorazione ufficiale tenuta dall'ispettore scolastico Lorenzo Baccino nel cortile della scuola del Garbo, per la intitolazione dell'edificio scolastico a Maria Boer e per lo scoprimento del busto marmoreo a lei dedicato.
E P I L O G O
"Museo di Storia e Cultura Contadina Genovese e Ligure"
Al Garbo di Rivarolo, dinanzi alla scuola, oggi sede del "Museo di Storia e Cultura Contadina Genovese e Ligure", la figura di Maria Boer effigiata nel busto marmoreo, continua a vivere nella mente e nel cuore di tutti.
Il suo nome è pronunciato con amore e stima.
Ovunque, ma specialmente al Garbo, le orme del suo cammino sono rimaste incancellabili, nonostante il flusso inesorabile del tempo.
Giovanni Masi